Project L: cosa sappiamo sul prossimo titolo Riot Games?

Project L: cosa sappiamo sul prossimo titolo Riot Games?
© foto di Riot Games
venerdì 26 novembre 2021, 15:00Editoriale
di Francesco Lombardo
Nei giorni scorsi Riot Games ha annunciato alcune novità sul prossimo titolo ma per vederlo in azione manca ancora un bel po’.

Nel 2019 all’EVO, nome con cui è conosciuto l’Evolution Series, il più importante torneo al mondo del genere picchiaduro che si snoda su più titoli competitivi e che nel 2020 è stato acquisito da Sony, era stato presentato il nuovo titolo di Riot Games in occasione del decennale di League of Legends e dell’apertura a nuovi e più videogiochi. Dopo Legends of Runeterra, Valorant, Wild Rift e Teamfight Tactics (e un MMO in via di sviluppo), Riot Games sta lavorando su un nuovo titolo chiamato, al momento, semplicemente Project L

L’aspetto per il momento più importante da conoscere è che, ovviamente, è un fighiting game, quel genere che in italiano chiamiamo volgarmente picchiaduro. Il secondo punto è che è ispirato all’universo di League of Legends, il che, a differenza di Valorant ad esempio, include diversi personaggi protagonisti del Moba della stessa casa. E che sarà un 2D ma questo, oseremmo dire, non è affatto una sorpresa. Come nei più classici dei piccchiaduro infatti anche Project L è un fighter 2D, così come lo sono Street Fighter, Tekken o Guilty Gear, le saghe più giocate e famose del genere. Una delle novità è quello che è stato definito “assist-based”: un sistema che permette ai giocatori di comandare una squadra di due diversi personaggi.

Questo pone Project L nella categoria degli “strategic team-building”, spingendo gli utenti a pensare in multitasking e a prendere delle decisioni nel minor tempo possibile. L’obiettivo, secondo quanto rivelato da Riot in occasione della premier di Arcane durante la quale sono stati rivelati nuovi dettagli, è “costruire un gioco che porti a combattimenti rapidi e dinamici”. Inoltre come quasi sempre accade per i titoli Riot, l’obiettivo secondario è di proporre un gioco che sia semplice da imparare, in modo che chiunque anche dopo poche partite possa divertirsi, da solo o in compagnia, ma difficile da “masterare”, con uno skill cap molto elevato che permette a ognuno di poter competere in base al proprio livello di abilità. Entrare nel gioco e imparare un personaggio a livello base sarà facile ma al tempo stesso i giocatori saranno ricompensati con una sempre maggiore conoscenza del personaggio utilizzato più tempo gli dedicheranno, una sorta di curva crescente della difficoltà.

Come anticipato Project L è ambientato nell’universo di League of Legends e saranno pertanto presenti alcuni campioni come personaggi giocabili. Con il video-teaser mostrato pochi giorni fa abbiamo la certezza che vedremo sicuramente Ahri, Darius, Ekko, Jinx e Katarina tra i primi personaggi utilizzabili, del tutto simili ai loro “gemelli” della Landa ma adattati per un titolo picchiaduro. Ekko, ad esempio, avrà la possibilità di manipolare il tempo, rimediare ai propri errori e colpire gli avversari con il suo Chronobreak. Jinx, al contempo, avrà a disposizione il suo arsenale di armi, inclusi razzi e il Super Mega Razzo della Morte, per gli amici Fishbones.

La sfida più interessante per Riot Games, tuttavia, sembra essere quella che ogni picchiaduro teme di affrontare: la responsività del gioco e la minimizzazione dell’input lag, ovvero il ritardo determinato dall’immissione del comando da parte dell’utente e l’esecuzione a schermo che in un titolo picchiaduro deve essere infinitesimo. I picchiaduro soffrono spesso di questa problematica, soprattutto nelle competizioni online. Il rollback è uno stratagemma introdotto diversi anni fa che permette al PC di prevedere quali saranno le mosse del giocatore e di anticiparle in modo da annullare il suddetto ritardo, salvo poi rollbackare, quindi tornare indietro di qualche frame, nel caso l’input del giocatore sia poi diverso, senza che si perda nulla (o quasi) in termini di tempistiche. In tal senso Riot Games ha affermato che avrebbe lavorato allo sviluppo di un sistema di rollback migliorato grazie alla tecnologia presente oggigiorno, frutto dell’esperienza maturata su League of Legends e Valorant. Un sistema che sostanzialmente indirizzerà il traffico dati su un piattaforma proprietaria, al momento nominata semplicemente RiotDirect.

La brutta notizia è che Project L non ha ancora una data di rilascio. Riot ha annunciato che il gioco è quasi terminato e pronto a essere “bloccato” in termini di gameplay, controlli e direzione artistica ma c’è ancora molto altro da fare. Sostanzialmente mancano ancora i menu, le interfacce grafiche dedicate, un sistema di classificate e molto altro prima che il game possa essere lanciato. L’unica certezza è che nel 2022 riceveremo due aggiornamenti sullo sviluppo del gioco: l’attesa, tuttavia, continua a crescere.