Malmo, l’LEC di League of Legends ha portato 4,5 milioni di euro
Che l’esports sia anche e soprattutto un’opportunità economica non è più un mistero. Soprattutto se ci riferiamo alle città che ospitano gli eventi: si tratta a tutti gli effetti di eventi di spettacolo sotto questo profilo, esattamente come avviene per i concerti, le partite di calcio o competizioni sportive di altro tipo. Sono eventi che in particolare smuovono un intero settore economico, principalmente quello turistico, grazie allo spostamento di masse di appassionati disposti a pagare non solo per assistere al torneo ma anche per pernottare, per riempire i bar e i ristoranti, visitare la città.
L’ultima a mostrare quanto gli esports siano potenti per l’economia di una città è stata Malmo, comune svedese meriodionale a pochissimi chilometri dalla danese Copenhagen che il 10 e 11 settembre ha ospitato le finali dell’LEC, il campionato europeo di League of Legends, uno dei titoli più seguiti al mondo, nonché uno dei tornei più competitivi nella scena del moba targato Riot Games. Con circa 350.000 abitanti, Malmo ha ospitato in quei due giorni circa 20.000 persone accorse per seguire il torneo, di cui l’85% è rimasto per tutto il weekend.
Sono stime, queste e le successive, fornite e rivelate da un report commissionato dallo stesso comune di Malmo all’agenzia Geelmuyden Kiese: secondo quanto calcolato, l’indotto economico generato dall’evento per la città è stato di circa 50 milioni di corone svedesi, al cambio quasi 4,5 milioni di euro. Si è trattato di un evento sold-out di cui il 98% dei presenti era di età inferiore ai 35 anni. The Esports Insider ha paragonato questo dato a quello degli sport tradizionali nordamericani in cui l’età media è superiore ai 40: numeri che danno la comprensione anagrafica del fenomeno esports.
Secondo il report il 77% dei visitatori sono arrivati in città esclusivamente per seguire le finali LEC: non si è trattato quindi di persone che si trovavano sul posto per altri motivi ma che hanno viaggiato e pernottato appositamente per seguire l’evento. Lo studio ha rilevato come i partecipanti arrivassero da 30 differenti paesi, a grande maggioranza provenienti dalle vicine Danimarca e Germania, mentre poco più del 10% arrivava dal Regno Unito. Un dato che racconta quanto sia radicata la cultura di League of Legends nel paese di sua maestà Carlo III e che spiega perché Riot Games abbia deciso di portare il prossimo evento internazionale, il Mid-Season Invitational, proprio a Londra nel 2023.
Non è la prima volta, tra l’altro, che vengono realizzati studi di questo genere. Uno dei casi studio è Katowice, cittadina polacca che ormai da anni ospita le finali mondiali dell’Intel Extreme Masters, un circuito competitivo dedicato a diversi giochi. I protagonisti ultimamente sono soprattutto Counter-Strike e Starcraft ma ciò non ha impedito alla città da poco meno di 300.000 abitanti di accogliere oltre 173.000 visitatori nel 2018, contribuendo secondo uno studio a un indotto economico di 22 milioni di euro tra promozione della città nel mondo, menzioni sul web, servizi giornalistici, alloggi e consumazioni.
Discorso simile anche per Shanghai che nel 2020, nonostante la pandemia, ha ospitato i mondiali di League of Legends, anche se senza pubblico per l’intero torneo a eccezione della finale, disptutata a porte aperte per 6.000 fortunati estratti a sorte. Nonostante la massiccia assenza di spettatori dal vivo, il mondiale è pur sempre una macchina enorme che permette di pubblicizzare la propria città nel mondo: secondo i dati raccolti dallo Shanghai Sports Bureau i Worlds 2020 hanno contribuito a creare un indotto economico di 4,6 milioni di dollari con una leva additiva di 483.000 $ sulle tasse. Per fare un paragone, la maratona di Shanghai nello stesso anno aveva creato un effetto di 7,6 milioni nell’economia diretta e di 818.000 $ nella tassazione.