Come va l’LCS? Male, ma non malissimo

Come va l’LCS? Male, ma non malissimo
© foto di Riot
venerdì 10 febbraio 2023, 11:00Editoriale
di Francesco Lombardo
Tra novità più o meno rivoluzionarie il campionato nordamericano è partito tra tanti sospetti e molti dubbi: eppure c'è luce in fondo al tunnel.

Che l’LCS non sia il torneo più amato dagli spettatori abituali di League of Legends non è certo una novità. Nonostante a livello puramente ideale sia ancora considerato da Riot Games come la quarta competizione più importante al mondo, incalzata dalla lega del pacifico e forse persino dal Vietnam, l’LCS per numero di spettatori e livello competitivo dei giocatori negli ultimi anni ha subito un declino non indifferente.

Seppur poco tempo fa Riot Games abbia definito l’LCS la seconda lega al mondo per ricavi, mostrando quindi un grande interesse da parte degli sponsor nell’investire su questa tipologia di prodotto di intrattenimento, che ricordiamo si rivolge potenzialmente a un mercato interno di oltre 200 milioni di persone, gli spettatori non sembrano gradire il prodotto che l’LCS è diventato oggi. I primi dati sull’inizio dello Spring Split non sono positivi: secondo il report settimanale di Esports Charts, che nello scorso Summer Split aveva rilevato come l’LCS fosse scesa per pubblico addirittura al di sotto del campionato brasiliano CBLOL, in questo 2023 l’LCS ha avuto sia una media che un picco di spettatori inferiori a quelli registrati un anno prima, circa il 12%.

Un fattore importante che ha determinato questo ulteriore calo è da rintracciare soprattutto nel cambio di giorni di gara: per la prima volta l’LCS è passato dal sabato/domenica al giovedì/venerdì, anticipando l’LEC anziché seguirlo come accaduto negli anni precedenti. Fattispecie che tra l’altro è stata scarsamente comunicata, come aveva già raccontato John Needham, presidente dell’esports di Riot Games, nell’intervista realizzata con Travis Gafford e che aveva costretto la direzione del torneo a tornare indietro sui propri passi dopo aver inizialmente deciso di anticipare persino l’ora con le partite che sarebbero dovute iniziare a mezzogiorno ora locale. 

Un’apparente mancanza di contatto con la community, quasi a non comprendere quali siano le necessità e le richieste del pubblico nordamericano. Forse però è proprio questo il punto: l’LCS ha sempre fatto fatica ad adattarsi alle esigenze locali, preferendo puntare piuttosto sull’essere appetibile al pubblico straniero. Nei primi anni ha preferito ingolosire il pubblico occidentale inteso come europeo, mettendo il campionato a un orario più consono e subito dopo la fine dell’LEC. Ultimamente invece aveva deciso di spostarsi a un orario più notturno ma più “facile” per il pubblico orientale composto principalmente da cinesi e coreani, soprattutto da quando le squadre della lega hanno iniziato a investire sui giocatori import provenienti proprio da questi paesi.

Nel frattempo per risollevare le sorti dell’LCS Riot Games ha anche iniziato a effettuare un’operazione di apertura e coinvolgimento delle principali figure pubbliche legate a League of Legends e al mondo dei content creator. Prima aprendo al co-streaming del campionato in mano a personalità come IwillDominate, Doublelift (prima che tornasse a competere), Scarra e altri. Oggi inserendo una guest star come QtCinderella nei segmenti di commento delle partite: una novità che sembra essere stata ben accolta dalla community. 

Finalmente forse l’LCS sta iniziando a cercare la propria identità per il proprio pubblico, piuttosto che cercare di piacere ad altri. Si cerca attualmente di costruire nuove linee narrative (a volte esagerando come capitato in occasione della partita tra i TSM e gli 100 Thieves in cui Doublelift ha incontrato la sua ex-squadra) creando grande interesse. E funziona, perché chi si reca in studio per seguire il campionato dal vivo dichiara di divertirsi. L’unico problema è che spesso per farlo è necessario prendersi del tempo libero dallo studio o dal lavoro, visti gli orari e soprattutto i giorni ben lontani dall’essere festivi.