Blockchain e sostenibilità: il futuro degli esports è negli NFT?

Blockchain e sostenibilità: il futuro degli esports è negli NFT?
venerdì 9 luglio 2021, 18:25Editoriale
di Francesco Lombardo
Sempre più organizzazioni esports spingono i propri contenuti in digitale, rendendoli esclusivi e oggetti da collezione pronti per essere sfoggiati.

Il 27 giugno la Juventus ha lanciato un’asta, in collaborazione con Adidas, mettendo in “palio” la maglia Home Edition 2021/2022: prezzo di partenza 5.000 €. La particolarità è che non si tratta di una maglia concreta in “carne e ossa” ma di una maglia totalmente in digitale, in versione 3D ad altissima definizione: un pezzo unico nel suo genere, da collezionismo, che a poche ore dalla chiusura dell’asta ha raggiunto la cifra di 30.000 €, nonostante un inizio non esaltante (dopo diversi giorni era presente un’unica offerta di appena 100 € superiore al prezzo di partenza).

Si tratta di quello che viene chiamato un NFT, ovvero un not-fungible token: letteralmente un oggetto che non può essere toccato con mano perché esistente solo in versione digitale. Ovviamente autenticato, tramite uno dei numerosi sistemi di blockchain, esattamente come avviene per le cryptovalute. Un progetto che la Juventus, come sempre tra le prime in Italia a proporre, annunciato dopo la partnerhip con Socios.com, azienda che si propone di trasformare i tifosi da soggetti passivi a soggetti attivi nelle decisioni della squadra preferita. 

In che modo? Applicando i dettami della gamification e sfruttando le strutture blockchain per costruire un portale dedicato a ogni realtà sportiva (o esportiva come vedremo) con cui i tifosi possono interagire, collezionare “punti fan”, chiamati Fan Tokens, scalare le classifiche tramite attivazioni e influenzare le scelte dei club. Un sistema che nel 2021 ha già generato 150 milioni di ricavi ai propri partner, tra cui si trova come già detto la Juventus ma anche club come Milan, PSG, Barcelona, Manchester City e la nazionale argentina. Non solo club: anche l’Aston Martin e l’Alfa Romeo Racing della Formula Uno hanno sposato il progetto.

In questo elenco da qualche giorno è presente anche l’esports che sempre più si sta avvicinando al mondo degli NFT e, più in generale, delle cryptovalute. I TSM a giugno hanno annunciato l’accordo di sponsorizzazione firmato con FTX, azienda di gestione delle transazioni in bitcoin e altre valute, da 210 milioni di dollari per dieci anni. I G2 Esports hanno invece stretto una collaborazione con Bondly per la gestione di un proprio portale con NFT: disegni, video, musiche, tutti oggetti digitale le cui applicazioni sono sostanzialmente infinite. Gli OG sono addirittura stati la prima organizzazione esports a lanciare i proprio Fan Token e la prima a essere presente sulla piattaforma di scambio Binance NFT.

Il valore aggiunto è che si tratta di esperienza esclusive e autenticate: un NFT non è mai uguale a un altro, chi lo acquista lo possiederà in via personale. Inoltre avvicina ancora di più gli appassionati e i tifosi alla propria squadra, facendoli sentire realmente possessori di un oggetto unico del team del cuore. Infine è l’occasione per le squadre di diversificare le proprie entrate e rivolgersi a un pubblico di acquirenti difficilmente raggiungibile con i metodi tradizionali. Attualmente persino una streamer, Indiefoxx, bannata da Twitch per contenuti ritenuti non consoni durante le sue dirette, ha pensato di vendere come NFT le clip delle sue live ai migliori offerenti. 

L’ultima in ordine di tempo ad annunciare i propri Fan Token sono stati i Vitality, in collaborazione con Chiliz, uno dei più importanti provider al mondo di blockchain. I Vitality dal canto loro sono una delle più seguite e vincenti organizzazioni esports francesi, presenti a livello internazionale con Fortnite e League of Legends, ma non solo. La vendita iniziale dei $VIT Fan Token, così chiamati, sarà nel numero di 7 milioni di esemplari, ognuno al prezzo di 2 €. I $VIT Token saranno così utilizzabili attraverso la piattaforma Socios.com per ottenere accesso a sondaggi esclusivi, ricompense VIP, promozioni dedicate, forum, partite da punti di vista privilegiati e contenuti in realtà aumentata.

Gli NFT sembrano rappresentare il futuro prossimo per le organizzazioni esports, sempre alla ricerca di un modello di sostenibilità nel lungo periodo. Più cresce il settore, più aumenta la necessità di trovare le risorse economiche per alimentare la propria realtà. In questo momento storico la voce più consistente delle entrate a livello globale è rappresentato dalle sponsorizzazioni ma è chiaro che non può continuare a esserlo nel lungo periodo: è necessario diversificare, come già anticipato su queste pagine, le proprie fonti finanziarie. E un modo potrebbe essere riuscire a monetizzare la propria fanbase, i tifosi che sono felici di contribuire attivamente e in prima persona al sostegno della squadra del cuore in cambio di contenuti esclusivi da poter mostrare. Anche se solo in versione digitale.