Women in Games, M.Piras "Ho ricevuto critiche e insulti pesanti"

Women in Games, M.Piras "Ho ricevuto critiche e insulti pesanti"
© foto di Maddalena Piras
mercoledì 20 ottobre 2021, 08:30Interviste
di Matteo Mattei
Intervista a Maddalena Piras, player di Brescia Esports

Intervista a Maddalena Piras del Team Brescia Esports. La talentuosa player nonché nuova responsabile della sezione dedicata del team, ha risposto ad alcune nostre domande sulla sua attività e sul ruolo delle donne nel mondo degli Esports.

- Come nasce la passione per FIFA? e per gli esports?

"La passione per FIFA è correlata alla passione che ho fin da piccola per il calcio. Il primo videogioco a cui ho giocato e che continuo a giocarci con costanza. Ho iniziato a giocare a FUT da FIFA 13 su pc per poi spostarmi su console. Mi rendevo conto di avere abilità e capacità che non tutti hanno. Allenandomi son riuscita a raggiungere risultati sempre più alti e un giorno ho deciso di postare sui social il risultato di Elite. In seguito sono stata contattata dall'Avellino esports per rappresentarli su Xbox,poi ho deciso di lasciarli per Brescia Esports e sposare il loro progetto"

- Tre aggettivi per descriverti.

"Altruista, testarda, sensibile".

- Essere donna nel mondo del gaming, criticità da evidenziare? come ti ha accolto invece la community Brescia Esports? 

"Esser donna nel mondo del gaming diciamo che è un po difficile. Appunto perché siamo donne, la gente non è abituata a vedere una ragazza giocare costantemente ai videogiochi. Questo perché da sempre vengono fatte distinzioni tra maschi e femmine, le macchinine son per i bambini e le bambole sono per le bambine. Reputo questa cosa molto retrograda e sono dell'idea che bambino o bambina che sia, debba esser libero/a di scegliere con cosa giocare e quali passioni avere.
Brescia Esports mi ha accolto a braccia aperte senza pregiudizi ma solo con tanta voglia di iniziare questo percorso insieme. Da questa nuova stagione di FIFA ricoprirò il ruolo di responsabile della sezione, avendo anche poco tempo per giocare causa lavoro. E' un ruolo che ho accolto subito con grande gioia perché hanno fiducia in me e in quello che posso fare per aiutare il team"
.

- Hai dei consigli da dare a una giovane ragazza che si vuole avvicinare al mondo degli Esports?

"Non abbattersi, non dar retta alle critiche che verranno fatte, perché si ci sarà sempre qualcuno che sarà lì pronto a farle. Credi nelle tue capacità per entrare a far parte di un team esportivo. Che sia FIFA o altro, l'importante è questo, accettare i consigli ma non dar retta alle critiche non costruttive fatte solo per demoralizzare e buttarti a terra".

-  Cosa ne pensi invece del panorama esportivo italiano? e delle donne nel settore gaming?

"Penso che rispetto ad altri paesi sia ancora molto indietro, se in Italia non ti sporchi le mani non può esser considerato lavoro. Bisogna capire che gli anni passano e i lavori si evolvono. Molti giocatori son riusciti a fare della loro passione un lavoro. Lo considero a tutti gli effetti uno sport perché comunque vengono fatti molti sacrifici. Non basta semplicemente accendere la console e mettersi lì a giocare. E' totalmente sbagliato e le persone devono capirlo. Solo perché non scendi in un campo d'erba reale non vuol dire che non lo si possa considerare sport. Molti sacrificano i weekend e il sonno per allenarsi a discapito della vita sociale e della famiglia. Questo è quello che fa un giocatore professionista, sia sul campo reale che su quello virtuale. Le donne nel settore gaming in italia non sonO viste benissimo. Dico cosi perché ho ricevuto parecchie critiche molto maschiliste del tipo torna in cucina a lavare i piatti e lascia i videogiochi ai maschi, fino ad arrivare a veri e propri insulti pesanti che lascio solo immaginare".

- Meglio un gol realizzato sul campo di gioco in un derby reale o un gol virtuale ai mondiali di FIFA? 

"Giocando a calcio nella vita reale so bene cosa si prova a segnare in un derby ed è un emozione davvero enorme che non si riesce a descrivere. Però è anche vero che segnare un gol ai mondiali di FIFA può esser la stessa cosa, li metto a pari livello".

- Sogno nel cassetto?

"Lo sto già vivendo, era quello di entrare nella famiglia di Brescia Esports ed eccomi quà".