Marco Brandino: "Benevento-Hellas Verona la partita più bella che ho commentato"

Marco Brandino: "Benevento-Hellas Verona la partita più bella che ho commentato"
© foto di Marco Brandino
venerdì 22 ottobre 2021, 17:54Interviste
di Chiara Biondini

E-Sports: Marco Brandino intervistato da Gianluca Viscogliosi, Iacopo Erba e Fabrizio Ponciroli

Marco Brandino una delle voci del mondo eSports della eSerie A Tim e caster della nuova stagione e-sportiva 2021/22 della LND eSport è intervenuto ai microfoni di TMWRadio.

Differenze tra raccontare una partita real e una virtuale…
"La prima differenza che si va a notare è la velocità della partita, quella reale dura 90 minuti, e invece parlando di eSport si arriva massimo ai 18 minuti. Non ci sono quindi tanti tempi morti, ci vuole tanto fiato e lavoro per fare il caster. Non deve mancare tonalità e tante volte si va in apnea".

Come sei arrivato a commentare il calcio virtuale
“E’ nato un po’ tutto per caso, io mi sono ritrovato a commentare delle partite di amici che giocavano a Fifa, e  mi han detto che ero bravo, e mi hanno spinto a chiedere se a qualcuno potesse interessare la mia figura. Nel 2018 ho iniziato, e mi sono ritrovato a commentare la eSerie A TIM e la Bsports, ho fatto tutto da autodidatta. Non ho fatto nessuna tipologia di corso, mi piaceva farlo e mi sono buttato”.

“L’allenamento migliore che si può fare è giocare e commentare. Ti rendi conto meglio di alcuni frangenti e di come poterli raccontare, si tratta di un mondo in cui tanti non conoscono i termini tecnici non italiani, e bisogna essere in grado di spiegarli al 100%”.

La più grande emozione da caster? Sicuramente la eSerie A Tim, Benevento-Hellas Verona la partita più bella che ho commentato, andata e ritorno con un Hellas che vinceva al 79’ 3-0, già dicevo che la partita era finita, ma alla fine il Benevento ha vinto 4-3. Mi sono emozionato.”

Cosa rubi dai commentatori, cronisti o radiocronisti del calcio reale?
“Non ho mai cercato di emulare qualcuno, perché secondo me è corretto non copiare bisogna essere se stessi. Quando però mi ritrovo in telecronaca, tanti mi dicono che assomiglio a Trevisani, Marianella…io non saprei. Sono grandi professionisti ed essere paragonato a loro per me è motivo di orgoglio”.

Prossimi obiettivi? Riuscire a spostarsi a fare telecronaca in una partita reale”.

In due mesi c’è stata una rivoluzione, prima con eFootball, poi con Fifa…
“E’ un cambiamento epocale, siamo cresciuti con PES e Fifa e vedere già Pes cambiare nome fa capire che si va in una direzione diversa. Se anche Fifa dovesse cambiare nome, visto che il contratto scadrà l’anno prossimo come si vocifera, sarebbe un cambio radicale. In tutto ciò stanno nascendo altri giochi di calcio. Anche per noi è difficile…vedere cambi di nomi inaspettati potrebbe cambiare tanto”.

Come player? Sono un giocatore scarso, so di non essere bravo (ride n.d.r.) Generalmente in un giorno ci sono solo 24 ore, riesco a dedicare qualcosa a Fifa e un po’ Fortnite, dove anche lì ho pessimi risultati. Troppo complicato per me, sono lì per divertirmi”.

Ascolta l'intervista completa con il podcast di TMWRADIO