ESW| Denuzzo Fifa Pro (Sampdoria): "Con l’attacco vinci le partite, se sei forte dietro puoi vincere i titoli"

ESW|  Denuzzo Fifa Pro (Sampdoria): "Con l’attacco vinci le partite, se sei forte dietro puoi vincere i titoli"
venerdì 5 novembre 2021, 15:23Interviste
di Chiara Biondini

Fabio Denuzzo, Fifa professional player del team THE NEST, che questa stagione di eSerie A Tim rappresenterà la Sampdoria, è intervenuto ai microfoni di TMWRadio nella rubrica dedicata agli eSports.

“Ho iniziato a fare competizioni nel mondo eSports per quanto riguarda Fifa da una decina di anni. Questo anno ho l’opportunità di rappresentare la Sampdoria, per me è un onore. Spero di fare bene per questa eSerie A. Sono molto scaramantico e non mi sbilancio”.

Sul nuovo FIFA
"L’esperienza è fondamentale soprattutto nel saper gestire la partita. Il gioco cambia ogni anno, le basi rimangono, ma ci sono cambiamenti importanti, non è facilissimo da questo punto di vista”.

Sampdoria Esports...
“Mi ha voluto, abbiamo intrapreso la trattativa, c’è stato un forte interesse nei miei confronti. Mi piaceva il progetto, era molto interessante. Sarei ipocrita a dire che ero tifoso da bambino…ho altre preferenze che non dico…ma sono il primo supporter della Sampdoria in questo caso, perché è una professione e speriamo di fare una bella stagione”.

Tua caratteristica principale nel gioco?
“Diciamo guardo più all’aspetto difensivo, alla compattezza difensiva che ti permette di vincere, con l’attacco vinci le partite, ma se sei forte dietro puoi vincere i titoli. La compattezza da sempre fastidio, quando trovi un avversario forte in attacco, ma che trova davanti un player forte in difesa lui perde sicurezze. E’ facile in contropiede prendere gol. Ci sono tanti fattori”.

Rivoluzione etichette calcistiche...
“La novità di questo anno è l’HyperMotion, che ha cambiato molto il sistema difensivo del gioco. Ci sono molti più movimenti automatici in fase difensiva, aumentano i passaggi, tanti cambiamenti in più rispetto agli altri anni. Non so se sia una cosa positiva, ma penso che uno debba adattarsi”.

Evoluzione mondo eSports...
“E’ cambiato moltissimo, mi ricordo quando facevo i tornei 10 anni fa, non c’era tutto questo pubblico, erano pochi spettatori: 20 persone massimo che guardavano agli eventi. Lo scorso anno non si è fatto il mondiale causa Covid e io mi ero qualificato…  Ogni anno vedo una crescita enorme, rispetto al passato c’è un abisso. 10 anni fa se giocavi alla PlayStation venivi visto come lo sfigatello, ora sono tutti streamer…”.

Come vivi il rapporto con il pubblico?
“Di carattere io sono molto permaloso, se vedo in chat qualcuno che mi stuzzica e magari sto anche perdendo parte il TILT subito. Mi da fastidio perdere e ancor di più se uno sotto mi sfotte. Il rapporto con il pubblico però è fondamentale, la visibilità ha permesso di far espandere questo mondo, è la base. Vedere i fan e i ragazzi che ti supportano è bellissimo. L’utente medio tende quando si innervosisce a smettere la partita. Questo anno quando giochi se fai rage-quit ti vengono tolti il triplo dei punti che ti servono per qualificarti. Chiudere non ti conviene, devi sopportare la tua sconfitta, te la devi guardare tutta, non puoi quittare sennò ti rovini”.

Streammare giochi di calcio a differenza di altri titoli...
“Nel gioco di calcio purtroppo il gameplay viene visto meno rispetto agli altri e agli spacchettamenti dell’Ultimate Team. Gli utenti preferiscono vedere il contenuto diciamo. Magari il gameplay annoia, mentre quello di Call of Duty o Fortnite è sempre bello da vedere”.

Il momento più bello? Fu quando mi qualificai al mondiale a Fifa18 al 120esimo con un goal di Kantè, giocando contro il semifinalista dell’anno precedente. Andata perdevo 1-0 in 10 uomini e vinsi 1-2 e il ritorno vinceva lui, ma poi ai supplementari segnai. Da dimenticare? Delle scelte fatte in passato, ma tutto fa parte del percorso”.