Women in Games, messaggio all'industria globale dei giochi

Le ultime accuse schiaccianti di molestie sessuali, tossicità e altro sparate ad Activision e al CEO Bobby Kotick tramite il Wall Street Journal rendono la questione molto urgente. Sono stati segnalati episodi di bullismo, disparità retributiva, discriminazione, cultura aziendale tossica maschile, stupri e insabbiamenti. Kotick ha successivamente attaccato l'articolo del WSJ e ha reiterato la nuova politica di "tolleranza zero" di Activision tramite un videomessaggio ai suoi dipendenti. Le accuse sono incredibilmente preoccupanti, in particolare sulla scia di una serie di rapporti all'inizio di quest'anno riguardanti tossicità e molestie presso Activision e altri editori di giochi.

In qualità di attiviste, Women in Games chiede all'industria globale dei giochi nel suo insieme di proteggere le donne che lavorano nel settore e di collaborare nel proprio lavoro per creare un ambiente equo, solidale e accogliente per le donne. La richiesta è rivolta a studi, editori, enti commerciali e altre organizzazioni di impegnarsi con WIG per raggiungere gli obiettivi. Sempre più donne coraggiosamente si fanno avanti per condividere le loro prove. Adesso è il momento per di agire insieme.

Per raggiungere l'obiettivo WIG esorta l'industria collettiva a elimina la tossicità, le molestie e la disparità retributiva all'interno degli studi, garantire che i leader e i team di leadership si assumano la responsabilità della cultura aziendale e accettino la responsabilità per i comportamenti scorretti sul posto di lavoro, fornire alle vittime/sopravvissuti un luogo sicuro in cui condividere le proprie rimostranze e prove. 

Intanto dal settembre 2021 Women in Games ha lanciato un sondaggio per comprendere appieno questi problemi ricorrenti all'interno del settore. I risultati informeranno le contro-azioni a questo problema persistente.