IIDEA, investire subito nei videogame per il decollo possibile

IIDEA, investire subito nei videogame per il decollo possibile
© foto di Pixabay
venerdì 26 novembre 2021, 23:50News
di Matteo Mattei
Rapporto di Fonte Censis e IIDEA sul valore economico e sociale dei videogiochi in Italia

Il mercato dei videogame in Italia ha sviluppato un giro d’affari di quasi 2,2 miliardi di euro nel 2020, cresciuto del +21,9% rispetto al 2019 e raddoppiato rispetto al 2016. Ecco il boom di vendita di videogiochi in Italia nell’anno della pandemia, che rende quello italiano tra i principali mercati europei. Solo considerando le imprese nazionali e filiali di multinazionali produttrici di videogiochi, in Italia l’industria del gaming conta 160 imprese, 1.600 addetti (di cui il 79% con meno di 36 anni), 90 milioni di euro di fatturato. È un’industria in età evolutiva ma già ad alto tasso di innovazione, con una naturale vocazione internazionale, visto che il 94% del fatturato di aziende e professionisti operanti nello sviluppo di videogiochi destinati al consumatore (B2C) proviene dal
mercato internazionale.

Il valore sociale del settore del gaming è fatto di molteplici dimensioni che, convenzionalmente possono essere sintetizzate in due macro-componenti, effetti positivi che giocare ai videogame genera nelle persone e le tante applicazioni del gaming in ambiti specifici come la didattica e l’apprendimento, la sanità e la tutela della salute, la va lutazione e il potenziamento delle competenze, la promozione turistica di prodotti e territori.

Decisivo è stimolare lo sviluppo del settore con opportune politiche pubbliche. Ipotizzando un investimento pubblico nel settore di 45 milioni di euro nel 2021-2026, pari a quanto previsto nel Pnrr per la voce finanziamento piattaforme di servizi digitali per gli sviluppatori e imprese culturali, il fatturato delle imprese del settore salirebbe a 357 milioni di euro nel 2026. In cinque anni, il fatturato complessivo cumulato salirebbe a 1,7 miliardi di euro, +500
milioni in più rispetto all’assenza di investimento pubblico. Si creerebbero 1.000 nuovi posti di lavoro qualificati (+70%) in prevalenza per giovani, con investimenti privati aggiuntivi per +360 milioni di euro e un gettito fiscale aggiuntivo di +81 milioni di euro.