Luigi Caputo: "OIES centro di condivisione ma serve una normatività"

Luigi Caputo: "OIES centro di condivisione ma serve una normatività"
Luigi Caputo
domenica 6 novembre 2022, 10:08Interviste
di Fabrizio Ponciroli
Il CEO Osservatorio Italiano Esports racconta la costante crescita del movimento ma anche cosa serve per l'ultimo salto di qualità

Protagonista del nostro settimanale appuntamento con le grandi interviste di esportsweb.it è Luigi Caputo, CEO Osservatorio Italiano Esports. Ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva.

Alassio GameChain City: cosa è rimasto e cosa hai notato?
"Di Alassio GameChain City è rimasta la grande soddisfazione di essere riusciti a portare un nuovo format, e cioè quello del Metaverso Urbano, in una città come Alassio, che non si era mai posizionata sui temi del digitale. É stata una sfida vinta. L'evento è stato partecipato non solo dalla popolazione locale. Tanti sono stati gli spettatori giunti anche da altre regioni. Abbiamo unito quindi innovazione e turismo. Alassio GameChain City ha rappresentato una bellissima occasione per far toccare con mano al pubblico le innovazioni che Esports, gaming, metaverso, NFT e Web3 stanno portando nella società, tramite le installazioni dei partner dell'evento, e i panel dove abbiamo coinvolto i principali esperti in Italia su questi temi. Abbiamo piantato un seme che vogliamo coltivare dando continuità al format GameChain City, che rappresenta un tipo di evento unico nel panorama italiano".

Cos'è in questo momento l'OIES per gli Esports?
"Sin dalla sua nascita, l'OIES è sempre stato il principale ente in Italia capace di aggregare i principali attori del mondo Esports e gaming, con il fine di condividere la conoscenza su questo mondo, avvicinare le aziende nella sua scoperta e la nascita di opportunità commerciali. Attraverso le nostre attività di ricerca, formazione, networking e organizzazione di eventi fisici e digitali stiamo dando un contributo concreto alla crescita del settore, ma non vogliamo fermarci qui. Il nostro obiettivo è quello di rendere l'Esports un ambiente democratico. Nel prossimo futuro OIES sarà sempre di più un veicolo che consentirà agli operatori del settore di farsi conoscere dalle aziende e un centro di condivisione di idee innovative a cui tutti potranno avere accesso. Gli aggettivi democratico e accessibile saranno le parole che accompagneranno il nostro sviluppo".

Quali sono gli obiettivi a medio-lungo termine?
"Sono diversi gli obiettivi che vogliamo perseguire nel medio-lungo periodo. Il primo è sicuramente quello di far crescere in maniera sostenibile il sistema Esports italiano sviluppando nuovi format di coinvolgimento per gli operatori del settore, e di avvicinamento tra gli stessi operatori e i giovani talenti formati da OIES con i nostri corsi di formazione. Vogliamo ampliare la nostra attività di ricerca verso la diffusione di dati su tutti i fenomeni che coinvolgono il gaming in senso più ampio, come il metaverso, le connessioni con la blockchain e il rapporto con le nuove generazioni. Inoltre, puntiamo anche a creare maggiori occasioni di contatto, sia digitali che fisiche, tra le aziende e i membri dell'Osservatorio, in modo che si possano sviluppare sempre più opportunità per il settore. Largo spazio sarà dato anche al fondamentale tema della regolamentazione degli Esports, che è sarà il vero punto di svolta del settore. Proprio il 21 novembre terremo il terzo Esports Legal Forum, in presenza a Roma, per trattare questo tema con gli studi legali membri di OIES".

Cosa sta succedendo in questo momento nel mondo degli Esports in Italia? Tutti aspettiamo l'ultimo salto di qualità: ci siamo o dobbiamo ancora aspettare? Se sì, cosa? Altri investimenti?
"Il settore degli Esports è ormai da diversi anni in costante crescita, ma a differenza di alcuni Paesi dove il salto di qualità è già avvenuto, in Italia lo stiamo ancora aspettando. I motivi non li scopriamo adesso: il problema fondamentale è che manca ancora una normativa chiara, e di conseguenza quello degli Esports in Italia è un settore ancora poco professionalizzato. Non è un caso che uno dei nostri impegni più grandi sia proprio quello di formare nuove figure lavorative che possano contribuire alla crescita del settore con le loro competenze. L'altra grande conseguenza della mancanza di regolamentazione degli Esports è che le aziende si sentono spesso poco sicure nel fare investimenti sui team e in generale su coloro che operano in questo settore. È per questo che a breve pubblicheremo il terzo Manifesto Legale degli Esports, dove grazie alla collaborazione degli studi legali membri di OIES proporremo delle soluzioni alle attuali criticità che affliggono il settore dal punto di vista legale. C'è tanto lavoro da fare in Italia e lo stesso OIES presto presenterà un suo ampliamento delle attività, per traghettare l'Esports verso una visione più ampia del gaming e delle innovazioni del web3 a esso collegate".