ESW| Tony Tubo: "eSports? Vedo qualcosa che si può avvicinare al mondo del calcio"

ESW| Tony Tubo: "eSports? Vedo qualcosa che si può avvicinare al mondo del calcio"
giovedì 23 settembre 2021, 12:06Interviste
di Chiara Biondini
fonte Ponciroli-Viscogliosi-Erba rubrica EsportsWeb su TMWRadio
Prima di abbattere l’impero di Fifa e Pes ci vorrà del tempo, ma nel momento in cui sfruttano il free to play UFL ha la possibilità che la gente scarichi e provi

E-Sports: Tony Tubo intervistato da Gianluca Viscogliosi, Iacopo Erba e Fabrizio Ponciroli

Antonio Mercogliano, conosciuto da tutti come Tony Tubo, è principalmente uno streamer youtube da 400K che tratta maggiormente Fifa, ed è Influencer per il Team Esports Revolution. E' stato protagonista di un'intervista su TMWRadio nella rubrica dedicata agli eSports in cui ha raccontanto anche gli esordi nei giochi competitivi e l'approdo al suo attuale mestiere di streamer e influencer.

“Ho iniziato nel settore eSports quando non si chiamava così, sono stato vicecampione italiano di Fifa 09, stiamo parlando del 2010. Da lì è nata la mia passione per l’eSports e poi ad aprire un canale youtube in cui mostrare i miei gameplay. Negli eSport ci ho creduto perché era la mia passione, facevo un altro di lavoro e nel tempo libero non avendo altre grandi passioni, passavo tante ore a giocare online: è stato un amore nato da solo, che oggi è diventato un lavoro".

“Questo mondo si è evoluto e si sta evolvendo, siamo ancora in una fase in cui non si riesce a capire bene dove si vuole arrivare. Quando ho iniziato si giocava solo per il fatto di voler giocare, oggi i player vogliono stipendi e soldi, mettendo davanti alla passione il lato economico. 10 anni fa si andava a lavorare per pagarsi le spese per andare a fare le LAN negli eventi dal vivo a Milano e Roma. Volendo fare un paragone con il calcio diciamo che oggi siamo arrivati agli anni 60/70 in cui cominciano a girare i primi soldi e la strada sarà quella che porterà agli anni ’80 con stipendi da capogiro”.

“Il gioco a cui sono più legato è FIFA98 su PC, è stato rivoluzionario, si potevano fare i falli ed è stato il primo che mi ha appassionato, poi posso dire Fifa09, perché con quello sono stato vicecampione italiano e quindi mi ha un po’ consacrato nella scena eSports degli anni passati e poi sicuramente gli ultimi li ricordo tutti bene, perché lì ho portati avanti giorno per giorno sul canale.”

Canale youtube importante...
“Youtube ti da molta popolarità ed è istituzionale, oggi c’è l’esplosione di Tik Tok, ma non è la patria di creatori di contenuti come su Youtube. Sul social apri il cel e pubblichi e c’è l’algoritmo che ti fa esplodere le visualizzazioni anche senza merito diciamo. Su youtube riesci a fidelizzare meglio il pubblico”.

Sui nuovi titoli di calcio annunciati UFL e Goals, potranno competere con FIFA e PES?
“Dipende dagli autori in causa... si parlava di Ubisoft che voleva entrare nei giochi del calcio, e fosse stato così avrebbe dato filo da torcere essendo una grande gaming house, oggi io vedo bei progetti messi a terra. Il discorso delle licenze non è tanto importante, perché se loro cambiano nomi, li storpiano un po’, come hanno sempre fatto, alla fine è il gameplay che conta per il giocatore. Si parla sempre di giochi free to play, UFL sembra il progetto più serio, e l’altro che si chiama Goals è solo sulla carta. Credo che non andrà tanto avanti. Da UFL ci si aspetta tante cose belle, perché anche se un gioco all'inizio è inferiore ad altri, se promette bene, il pubblico lo scarica e ci gioca essendo un free to play. Prima di abbattere l’impero di Fifa e Pes ci vorrà del tempo, ma nel momento in cui sfruttano il free to play hanno possibilità che la gente scarichi e provi”.

“La chiave del successo di Fifa è stata proprio la modalità Ultimate team su FIFA10, quando uscirono con questa modalità figurine, nessuno se lo aspettava, pochi ci credevano. L’unica cosa che potrebbe far sì che un nuovo gioco possa evolvere, è offrire delle modalità differenti che piacciano”.

Esports tra 10 anni? Se guardo a livello mondiale vedo qualcosa che si può avvicinare al mondo del calcio, se guardo al panorama italiano posso iniziare a vedere i primi team che vincono a livello importante. Per l’ecosistema team ci auguriamo che molti più sponsor investano nel settore. Posso pensare che tra 5 o 6 anni possano entrare in scena i grandi attori, le grandi multinazionali facendo i loro team esports, iniziando a mettere cifre sul mercato importanti e team come il mio e tanti altri si potrebbero ritrovare ad essere messi all’angolo ”.