Twitch colpito dal più grosso attacco hacker di sempre

Twitch colpito dal più grosso attacco hacker di sempre
© foto di Photo by Caspar Camille Rubin on Unsplas
giovedì 7 ottobre 2021, 16:00eSports
di Riccardo Lichene
Rubato il codice sorgente, i dati sui guadagni di tutti i top streamer a livello globale e il prototipo di Vapor, lo Steam di Amazon

Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre un hacker anonimo ha pubblicato su internet un pacchetto di dati da 125 GB contenente l'intero codice sorgente di Twitch, incluse le entrate degli streamer più pagati a partire dal 2019 e alcune preziose informazioni che suggeriscono che Amazon Vapor, il tanto chiacchierato rivale di Steam sviluppato dal colosso dell’ecommerce, potrebbe davvero esistere. Twitch ha confermato l'hack su Twitter, ma ha scritto che ancora non conosce l'entità della violazione.

Il contenuto dell’attacco è stato pubblicato su 4chan ed è stato descritto dalla sua fonte non identificata come «parte uno» di «una fuga di notizie estremamente pogger (termine famoso su Twitch per indicare quando si batte un avversario e si è velatamente sbruffoni al riguardo ndr)», affermando che contiene:

> L'intero codice sorgente di twitch.tv, con una cronologia che risale ai suoi inizi

> I client Twitch per dispositivi mobili, desktop e console

> Vari servizi AWS interni (Amazon Web Services, l'intelaiatura del sito e il suo hosting) utilizzati da Twitch

> Ogni altra proprietà posseduta da Twitch, inclusi IGDB e CurseForge

> Vapor: il concorrente di Steam in sviluppo dagli Amazon Game Studios

> E, nelle parole dell'hacker, «Tutti i rapporti sui pagamenti dei creator dal 2019 fino ad oggi. Scopri quanto sta guadagnando davvero il tuo streamer preferito!»

Il fatto che Twitch sia ormai un «disgustoso pozzo nero tossico», è stata la motivazione data dagli hacker insieme alla volontà di «promuovere la concorrenza nello spazio dello streaming video online». Aggiungono: «li abbiamo completamente pwnd (termine del mondo del gaming che deriva da Owned: battutti con un pizzico di umiliazione ndr)».